
Vaccini per adulti: quali fare?
Spesso si tende a considerare i vaccini come un argomento che riguarda esclusivamente l’infanzia.
Un passaggio obbligato nei primi anni di vita, una routine da seguire su consiglio del pediatra. Tuttavia, crescendo, questo aspetto tende ad essere trascurato. È importante ricordare che la vaccinazione in età adulta è fondamentale per proteggere sé stessi e gli altri.
Perché è importante vaccinarsi
Le malattie infettive non spariscono con l’età, alcune diventano pericolose proprio quando il sistema immunitario è meno efficiente.
Vivere a stretto contatto con altre persone: in famiglia, al lavoro, in viaggio; espone a un rischio continuo di trasmissione.
Vaccinarsi significa giocare d’anticipo, ridurre al minimo le probabilità di contrarre infezioni che possono complicarsi seriamente.
Un altro aspetto importante riguarda la responsabilità collettiva, molti adulti sono genitori, nonni o convivono con persone fragili, essere vaccinati vuol dire anche ridurre la possibilità di trasmettere virus a chi potrebbe avere conseguenze gravi, è un gesto di tutela reciproca, oltre che personale.
Come funziona un vaccino: cosa sono e a cosa servono
Un vaccino rappresenta una sorta di “istruttore” per il sistema immunitario. Esso insegna all’organismo a riconoscere un agente patogeno, sia esso un virus o un batterio, senza provocare la malattia vera e propria.
Nella maggior parte dei casi, viene somministrata una versione inattiva o attenuata del patogeno, oppure un frammento di esso.
Una volta introdotto nel corpo, il sistema immunitario reagisce come se si trattasse di una reale infezione: produce anticorpi e ne conserva una memoria immunologica.
Nel caso in cui quel determinato patogeno dovesse realmente presentarsi, l’organismo sarebbe già preparato a difendersi in modo rapido ed efficace. Questo principio è valido sia per i vaccini pediatrici sia per quelli destinati agli adulti.
Quali sono i vaccini consigliati per gli adulti
Con il passare degli anni, alcune difese svaniscono, ma altre non sono mai state costruite. Certi vaccini non esistevano ancora quando la maggior parte della popolazione era bambina. In altri casi ancora, le esigenze cambiano: si viaggia di più, si lavora a contatto con il pubblico, si diventa caregiver.
Ecco perché l’adulto non deve dimenticare il proprio calendario vaccinale, in Italia esistono raccomandazioni specifiche per le vaccinazioni in età adulta, aggiornate periodicamente dal Ministero della Salute. Ecco le principali, con una panoramica sul perché vale la pena considerarle:
- Vaccino contro l’influenza stagionale: Va ripetuto ogni anno, idealmente in autunno. Il virus influenzale cambia spesso forma, quindi la protezione va “rinnovata” regolarmente. È fortemente consigliato a partire dai 60 anni, ma anche prima per chi soffre di patologie croniche (come diabete, asma, malattie cardiache) o è in contatto con persone fragili. Previene non solo l’influenza vera e propria, ma anche le sue complicanze: bronchiti, polmoniti, aggravamenti di condizioni preesistenti.
- Vaccino anti-pneumococcico: Il batterio Streptococcus pneumoniae può causare gravi infezioni: polmonite, meningite, sepsi. Questo vaccino è particolarmente importante dopo i 65 anni o per chi ha malattie croniche o un sistema immunitario indebolito. In alcuni casi può essere consigliata una doppia somministrazione: una prima dose di vaccino coniugato, seguita da un vaccino polisaccaridico a distanza di tempo.
- Vaccino anti-difterite, Tetano, Pertosse (dTpa): Molti adulti credono di essere coperti a vita da questi vaccini ricevuti da bambini. In realtà, il richiamo per tetano e difterite va fatto ogni 10 anni. La pertosse è una malattia pericolosa anche per gli adulti, ma soprattutto per i neonati: ecco perché viene raccomandata anche alle donne in gravidanza e ai futuri genitori.
- Vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MPR): Chi non ha contratto queste malattie da piccolo o non ha completato il ciclo vaccinale dovrebbe recuperarlo da adulto. Oltre al rischio individuale (che può essere più serio con l’età), il morbillo resta una delle principali cause di epidemie in Europa, e la rosolia è pericolosa in gravidanza.
- Vaccino contro il papillomavirus umano (HPV): Spesso associato alle adolescenti, oggi è raccomandato anche ai maschi fino ai 26 anni e in alcuni casi fino ai 45. Il virus HPV è responsabile di numerosi tumori (cervice uterina, ano, pene, orofaringe) e il vaccino è uno strumento di prevenzione oncologica di grande efficacia. Anche chi è già sessualmente attivo può trarne beneficio, in particolare se non ha ancora contratto tutti i tipi di HPV.
- Vaccino contro l’herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio): Chi ha avuto la varicella da piccolo ha già il virus nel corpo, in forma latente. Con l’età o in caso di stress immunitario, può riattivarsi come herpes zoster, una malattia dolorosa e debilitante. Il vaccino è indicato per chi ha più di 65 anni, ma è consigliato anche a partire dai 50 per chi è a rischio (diabete, terapie immunosoppressive, etc.).
- Vaccini per i viaggiatori: Alcuni vaccini vengono raccomandati solo in caso di viaggi in aree specifiche: ad esempio l’epatite A e B, la febbre gialla, la rabbia o il tifo. Vale la pena parlarne con il proprio medico almeno un mese prima della partenza.
Ogni quanto vaccinarsi?
VACCINO | OGNI QUANTO |
Influenza stagionale | Ogni anno |
Pneumococco | Over 65 anni / Fragili |
dTpa (Difterite, Tetano, Pertosse) | Ogni 10 anni |
MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) | Una volta nella vita |
HPV | Raccomandato fino ai 26 anni |
Herpes Zoster | Over 65 anni / da 50 in caso di fragilità |
Vaccini per viaggi | In base alla destinazione |
Quali sono i vaccini che durano tutta la vita
La durata della protezione fornita da un vaccino dipende da vari fattori: tipo di vaccino, caratteristiche individuali, evoluzione del patogeno.
Alcuni vaccini offrono una copertura a lungo termine, in alcuni casi per tutta la vita.
Tuttavia, anche per questi è importante verificare con il medico se sia necessario un richiamo, soprattutto in presenza di situazioni a rischio.
Ecco i principali vaccini che, se completati correttamente, garantiscono una protezione duratura o permanente:
- Epatite B: Una volta completato il ciclo vaccinale, la protezione può durare tutta la vita. Anche se gli anticorpi calano con gli anni, la memoria immunitaria resta attiva. Richiami non sono generalmente necessari, salvo in soggetti immunocompromessi.
- Epatite A: Anche questo vaccino, somministrato in due dosi, fornisce una protezione che dura almeno 20 anni, spesso anche di più. È considerato uno dei più duraturi, soprattutto se completato correttamente.
- Papillomavirus (HPV): Le ricerche dimostrano che la risposta immunitaria rimane stabile anche molti anni dopo la vaccinazione, senza bisogno di richiami. I benefici sulla prevenzione di alcuni tipi di tumori sono evidenti già a partire dai primi anni dopo la somministrazione.
- Morbillo, parotite, rosolia (MPR): Due dosi completano la vaccinazione e offrono una copertura molto duratura. La protezione per il morbillo può durare tutta la vita. Per rosolia e parotite, la durata può variare leggermente, ma è comunque molto lunga.
- Varicella: Chi ha ricevuto il vaccino ha un’ottima protezione a lungo termine, anche se in alcuni casi può essere necessaria una seconda dose. In alternativa, chi ha contratto la varicella da bambino sviluppa un’immunità naturale duratura, anche se resta a rischio herpes zoster.
Vale la pena sottolineare che, anche con i vaccini più duraturi, è buona pratica verificare il proprio stato vaccinale durante controlli periodici. Un semplice esame del sangue (titolazione anticorpale) può aiutare a capire se si è ancora protetti.
In conclusione, vaccinarsi in età adulta è un gesto semplice ma potentissimo, non solo protegge da malattie che possono essere gravi o invalidanti, ma aiuta a tutelare chi ci sta vicino.
Oggi la scienza ci offre strumenti efficaci, sicuri e accessibili: approfittarne è un investimento concreto sulla salute, oggi e domani.