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I CONSIGLI DEL MEDICO
Attacchi ischemici transitori

Attacchi ischemici transitori: cosa sono e trattamento

Ben ritrovato in un nuovo articolo. Oggi parleremo di che cosa sono e del trattamento degli attacchi ischemici transitori. Gli attacchi ischemici transitori (AIT), noti anche come mini-ictus, sono episodi di temporanea mancanza di flusso sanguigno al cervello. I sintomi sono simili a quelli di un ictus, ma scompaiono spontaneamente entro 24 ore.

Le cause degli AIT sono le stesse di quelle dell’ictus, ovvero l’ostruzione di un vaso sanguigno che porta sangue al cervello. L’ostruzione può essere causata da un coagulo di sangue, da una placca aterosclerotica o da un vaso sanguigno stretto. Proseguiamo senza indugio a spiegare meglio che cosa sono.

Che cosa sono gli attacchi ischemici transitori?

Andiamo più in profondità parlando di che cosa sono gli attacchi ischemici transitori. Come detto, gli attacchi ischemici transitori sono episodi temporanei di riduzione del flusso sanguigno verso il cervello, che causano sintomi simili a quelli di un ictus. La particolarità sta nel fatto che durano solo per un breve periodo, generalmente da pochi minuti a un massimo di 24 ore. In molti casi, i sintomi di un AIT scompaiono completamente entro un’ora.

In particolare, questi attacchi sono causati da una temporanea interruzione del flusso sanguigno verso una parte del cervello, spesso a causa di un coagulo di sangue che si forma temporaneamente. Anche se i sintomi di un AIT sono transitori, è importante prendere sul serio questi episodi, poiché possono essere indicatori di un rischio maggiore di sviluppare un ictus in futuro.

Quali sono le cause degli attacchi ischemici transitori?

Spiegato che cosa sono gli attacchi ischemici transitori, è utile parlare riguardo alle loro cause. Le cause degli AIT sono le stesse di quelle dell’ictus, ovvero l’ostruzione di un vaso sanguigno che porta sangue al cervello. Pertanto, l’ostruzione può essere causata da:

  • Un coagulo di sangue. Un coagulo di sangue può formarsi in un vaso sanguigno cerebrale e bloccare il flusso sanguigno.
  • Una placca aterosclerotica. Una placca aterosclerotica è un deposito di grasso, colesterolo e altre sostanze che si accumulano nelle pareti dei vasi sanguigni. Se una placca si rompe, può formarsi un coagulo di sangue che blocca il flusso sanguigno.
  • Un vaso sanguigno stretto. Un vaso sanguigno stretto può ridurre il flusso sanguigno al cervello.

Visto che i fattori di rischio per gli AIT sono gli stessi di quelli per l’ictus, li possiamo confrontare insieme. Quindi, questi risultano essere l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, il diabete, la sedentarietà e l’obesità. Possiamo capire, quindi, che poiché i AIT sono spesso correlati a problemi vascolari, è cruciale identificare e trattare le condizioni sottostanti per ridurre il rischio di ictus futuri. Una valutazione medica completa è essenziale per determinare la causa specifica di un AIT e pianificare il trattamento appropriato.

Come si può riconoscere un’ischemia transitoria?

A questo punto risulta essenziale discutere su come si può riconoscere un’ischemia transitoria. Quindi, come detto precedentemente, i sintomi di un AIT sono simili a quelli di un ictus, ma scompaiono spontaneamente. I sintomi più comuni risultano essere:

  • Intorpidimento o debolezza del viso, del braccio o della gamba, di un solo lato del corpo
  • Problemi di vista, come visione offuscata o perdita della visione
  • Difficoltà a parlare o a comprendere il linguaggio
  • Vertigini o perdita dell’equilibrio
  • Dolore alla testa

Vorremmo sottolineare che se si manifesta uno o più di questi sintomi, è importante rivolgersi immediatamente al medico. Un AIT è un segnale che c’è un problema con il flusso sanguigno al cervello e può essere un precursore di un ictus, che è un evento molto più grave. Passiamo ora ai consigli per riconoscere un AIT, descritti di seguito:

  • Fate attenzione a qualsiasi cambiamento nella vostra capacità di movimento, di parlare o di vedere. Se notate qualcosa di insolito, non aspettate che peggiori. Rivolgetevi immediatamente al medico.
  • Chiedete a qualcuno di aiutarvi a identificare i sintomi. A volte, è difficile riconoscere i sintomi di un TIA se si è coinvolti in prima persona. Chiedete a un amico o a un familiare di osservarvi e di segnalarvi qualsiasi cambiamento.
  • Imparate a riconoscere i sintomi di un AIT. Ci sono molte risorse disponibili online che possono aiutarvi a imparare a riconoscere i sintomi di un AIT.

Possiamo capire che riconoscere un AIT in anticipo può aiutare a prevenire un ictus. Se si manifestano uno o più dei sintomi di un AIT, è importante rivolgersi immediatamente al medico.

Come si può trattare un attacco ischemico transitorio?  

Ma in pratica, come si può trattare un attacco ischemico transitorio? In sostanza, il medico può prescrivere farmaci per ridurre il rischio di formazione di coaguli di sangue, come antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti. I farmaci antiaggreganti piastrinici, come l’acido acetilsalicilico (ASA), impediscono alle piastrine di aggregarsi e formare coaguli di sangue. I farmaci anticoagulanti, come il warfarin, diluiscono il sangue e lo rendono meno viscoso, rendendo più difficile la formazione di coaguli di sangue.

In alcuni casi, inoltre, può essere necessario eseguire un intervento chirurgico per rimuovere la placca aterosclerotica o dilatare un vaso sanguigno stretto. In particolare, l’endoarteriectomia carotidea è un intervento chirurgico che viene eseguito per rimuovere la placca aterosclerotica dalle arterie carotidi, che forniscono sangue al cervello. L’angioplastica con stent è un intervento chirurgico che viene eseguito per dilatare un vaso sanguigno stretto.

Per concludere, le persone che hanno avuto un AIT devono seguire le stesse indicazioni per la prevenzione dell’ictus, ovvero controllare la pressione sanguigna, mantenere il colesterolo a livelli sani, controllare la glicemia, smettere di fumare, fare attività fisica regolarmente e mantenere un peso sano. Di fatto, seguendo queste indicazioni, è possibile ridurre il rischio di avere un ictus in futuro.